Accessibilità per tutti, anche sulle piste da sci

(a cura di Mauro Della Valle)

Presentato nei giorni scorsi durante un convegno a Lavarone (Trento), in occasione di un'importante manifestazione internazionale di sci di fondo, un progetto europeo che interamente dedicato all'accessibilità degli impianti sportivi per persone con disabilità, rivolto in particolare al settore sciistico

Corso di sci per persone con disabilità
Corso di sci per persone con disabilità
È stato lanciato nei giorni scorsi a Lavarone (Trento), in occasione della gara internazionale di sci di fondo Millegrobbe, il Progetto Europeo per l'Accessibilità agli impianti sportivi per disabili.
Ad unire le forze per far sì che nel corso di questa importante manifestazione qualche riflettore fosse puntato anche su quel fondamentale aspetto che è il recupero psicofisico delle persone con disabilità attraverso la pratica sportiva, sono stati il Comitato Millegrobbe, il Comune di Lavarone, l'Azienda di Promozione Turistica (APT) di Folgaria, Lavarone e Luserna, Hartmann Italiana, Aropac Italy, l’Associazione Culturale Veneta Revolution e il Gruppo Veneto dell'USSI (Unione Stampa Sportiva Italiana).
Dal canto suo, Alberto Nuvolari, presidente dell’USSI del Veneto - che con il Centro Don Calabria di Verona ha varato questo Progetto Europeo - ha annunciato l’adesione allo stesso della Comunità Alpe Adria, del CONI, del Comitato Italiano Paralimpico (CIP), della Facoltà di Scienze Motorie dell'Università di Verona, dell’Ufficio Scolastico, di quello Pastorale Diocesano, della Provincia e del Comune della città scaligera, oltre che della Regione Veneto e del Lions International, Distretto 108 Ta 1 Italy.

Italo Mazzonelli, maestro di sci e direttore responsabile degli impianti del Comprensorio Sciistico del Civetta - uno dei precursori dell’apertura degli impianti e delle piste alle persone con disabilità - ha ricordato la positiva esperienza della stazione sciistica bellunese, diventata punto di riferimento per insegnamenti, allenamenti e gare di sci di non vedenti, persone con arti amputati e paraplegici, o meglio, "seduti", come ha preferito definirli Marco Sinicato, dell'Associazione Lo Spirito di Stella.
Testimonianza, quella di Sinicato, completata dall’intervento di due atleti, Angelo Toniolo dell'Associazione H81 Insieme Vicenza e Gianni Garbin, maestro di sci, direttore della scuola di sci Costa a Folgaria, «da un anno catapultato - come lui stesso ha raccontato ad un’emozionata platea - nella realtà della disabilità, a seguito di un incidente sul lavoro».

Difficoltà nel parcheggiare l’auto nei pressi delle piste, scale di accesso ad alcuni impianti, tornelli d’entrata troppo stretti, servizi igienici non accessibili: questi alcuni dei problemi pratici che devono essere affrontati dai gestori degli impianti che nel frattempo, come ha sottolineato Mazzonelli, potrebbero sopperire a queste carenze strutturali innanzitutto con un sorriso e con l’accoglienza della gente di montagna.
Il senatore Giacomo Santini, nella veste di presidente uscente del Panathlon del Trentino, ha parlato poi della sua esperienza, per due legislature, presso il Parlamento Europeo, sottolineando come ormai da anni, a livello legislativo, i provvedimenti varati valgano per tutti, senza distinzioni tra sessi o disabili e normodotati, con la conseguenza che l’accessibilità diventa un diritto implicito per tutti.

La conclusione dell’incontro, moderato da Lorenzo Lucianer, presidente dell'USSI del Trentino Alto Adige, è toccata a Paolo Buselli, medico sportivo, che ha affrontato le problematiche legate all’alimentazione e all’attività sportiva delle persone con disabilità, a seconda dei diversi tipi di handicap.
Fatte salve alcune precauzioni, valide del resto per chiunque affronti la pratica sportiva e agonistica, come un giusto dosaggio di carboidrati e zuccheri prima e durante la gara e l’abbondante assunzione di liquidi durante e nel dopo gara, la conclusione di Buselli è stata confortante: nonostante alcuni deficit derivanti dalle diverse patologie, le persone con disabilità non presentano sostanziali differenze rispetto ai cosiddetti normodotati e, pertanto, debbono essere considerati atleti a pieno titolo.

L’incontro di Lavarone si è concluso con la premiazione di alcuni alunni della seconda e terza media della cittadina trentina, che hanno partecipato al concorso giornalistico-grafico sul tema del convegno e con uno spettacolo curato dall'associazione culturale di volontariato e di solidarietà "Cantare Suonando", attiva dal 1997,  che ha proposto un'esibizione musicale di alcuni componenti del gruppo con disabilità.

 

                

Alunni delle scuole medie di Lavarone e momenti delle premiazioni

L'Associazione Culturale di volontariato e di solidarietà "Cantare Suonando"

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 Art. di: Gabriella Poli   -   Art. su Vai